mercoledì 26 aprile 2017

Le cene in famiglia

La quotidianità di un populista non è sempre facile, anzi, quasi mai.

Passa il tempo a salvaguardarsi le orecchie dagli sproloqui europeisti, dalle iperboli economiche dei liberisti, dalle nostalgie acritiche degli antifascisti, dal nazionalismo/secessionismo (sarebbe anche tempo di decidersi) dei leghisti.

Il resto del giorno lo impiega a studiare sfogliando la controinformazione che serve a stare sul pezzo ma che gonfia la bile e acuisce lo sconforto e la solitudine.

Ma questo  è nulla in confronto alla madre di tutte le battaglie: la cena in famiglia.

Si, perché, dopo che combatti giornalmente lo status quo, cercando di evitare di suicidarti o di strangolare qualcuno; quando insomma cerchi con fatica il lato positivo del tuo disadattamento sociale, vorresti rilassarti tra le tue mura domestiche, in una sorta di Fort Alamo personale.

E invece no!!

Scopri che i nemici li hai in casa. E sono i peggiori, i più radicati nel pensiero unico e parallelamente quelli a cui vuoi maggiormente bene, che vorresti “salvare” dalle nebbie dell’attualità del TG4.

Perché l’intuizione ce l’hanno pure : “Che brutto mondo, che brutta società”

E mentre tu prepari quegli argomenti che reputi basilari ad un corretto rinsavimento sociale buttando li un prologico “Si dovrebbe fare come negli anni 70” ecco che subito parte il mantra “eh, ma bisogna andare avanti, i tempi sono cambiati”.

O fesso !! Ma se mi hai detto che questa società non ti piace, cosa fai? La difendi pure?

Loro: “Come mi piace questo papa, porta sempre un messaggio di pace”

Io:“Scusa ma è favorevole all’immigrazione, all’aborto, alle unioni gay, apre all’islam, cioè a tutte quelle istanze sociali che hai sempre condannato, per te non era meglio un Ratzinger?”

Loro:“Eh, ma la chiesa si deve aprire, deve adeguarsi ai tempi, non deve essere radicale. Guarda quanta gente è andato a sentirlo a Milano, ha riempito lo stadio”

Io:“oh, beh, io non sono cattolico ma mi pare che una religione si debba distinguere sulla base di solide ideologie e non per il suo adattamento secondo convenienza, altrimenti è marketing. E poi l’evento di Milano mi è parso più idolatria che altro”

Loro:”ma cosa ne sai tu che non vai mai in chiesa, sei il solito comunista”

Comunista a me?!?!

Battaglia persa anche sul fronte economico-sociale.
Il mantra grillino della corruzione unito al dogma liberista dell’evasione fiscale brutta e cattiva è penetrata in profondità e non si eradica mica tra una grappa e l’altra. Generando buffe contraddizioni.

Che si coagulano nella condanna a chi non fa lo scontrino tipo il ristoratore sulla spiaggia ligure (che gira in mercedes) e nella comprensione del povero Marchionne che per le troppe tasse (che mai ha pagato) delocalizza la società in Olanda.

Le multinazionali, che bontà loro creano lavoro altrimenti non ci sarebbe, diventano dei miti ingigantiti dalle cifre per noi iperboliche che pagano nell’acquisizione di altre società, facendo brillare gli occhi dei parenti di estasi ed invidia.

E questa spesa pubblica, vera zavorra del nostro tempo, gonfiata dagli stipendi dei politici, dei sindacalisti e delle pensioni d’oro e anche da tutte quegli ammennicoli contrattuali che i dipendenti pubblici hanno estorto con l’inganno e la coercizione. Sono pagati troppo diciamocelo.

E quando fai notare che l’evasione arriva proprio dai vari patteggiamenti legali che le multinazionali concordano col governo riguardo alla loro spesa fiscale, che sarebbe ora di limitarne il potere, ti rispondono che tu vuoi impoverire il paese.

L’apoteosi poi giunge sull’analisi politica.

Si, perché, per chi segue il dibattito attraverso i TG ed il Sole24ore, siamo rimasti ancora a 25 anni fa, dove la netta separazione destra-sinistra teneva banco. In quest’ambito, bontà loro, non si evolve mica, non si devono “seguire i tempi”.

E saresti tentato di dargli pure ragione, solo che i termini della contrapposizione storica sono leggermente cambiati



E non è un caso che chi ha votato democristo e Berlusca per anni si ritrovi ad approvare ed a condividere le stesse visioni e gli stessi eroi di quelli che fino all'altro ieri erano quelli di “sinistra”.
Tutto un proliferare di elogi per Macron (oggi, perché fino a ieri manco sapevano chi fosse) e contro MLP, per la Clinton contro Trump, contro Assad, pro EU, Papa Francesco (come sopra detto piace molto ai liberal-sinistrati), contro la Brexit (ecco, la sterlina si sta svalutando, poveri loro), il dittatore di PyongYang, e quel mostro di Putin.

Non si nota più la separazione politica, tanto che ora piace Renzi, Gentiloni è un bravuomo e Mattarella è il migliore.

Anche in questo caso, la difesa del parentame alle oggettive sottolineature di tali incongruenze è dogmatica e prevede il fatto di accusarti di seccentismo e pedanteria.


Sulla base di queste constatazioni, non si entra neanche nel merito di un’analisi economica superficiale riguardo, non so, alla moneta.

Come si fa a discutere con chi pensa che il sottostante la moneta sia ancora l’oro?

Preferisco restringere le mura del mio Alamo all’ambito del Collettivo UPUC, lasciando comunque aperta la porta a chi è sangue del mio sangue, carne della mia carne.


Per il bene della mia progenie
Roberto

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