Il Collettivo, nel giorno della Liberazione, è sceso in
strada per gridare a tutti il messaggio populista.
Per gridarlo forte, senza fraintendimenti, senza le mezze
parole diluite nel politicamente corretto.
Il messaggio è arrivato, forte e chiaro. Ed è giunto
limpidamente separato dalla retorica destrorsa “dell’altro capitalismo” con cui
i ragazzi dalla polo verde pensano di irretire la gente.
Nessuno dei partecipanti alla manifestazione ci ha dunque tacciato
di leghismo, obbedendo a motivazioni personali di cui volutamente ignoriamo le
basi: qualcuno scuoteva la testa, altri rimanevano rapiti dal messaggio, altri
approvavano ma ancora in maniera troppo composta e personale, non cogliendo il
messaggio nell’intimo del suo schierarsi “contro” senza mezze misure.
Separare la folla col coltello populista entrando in Piazza
del Duomo è stato una gratificazione esaltante.
Guardare negli occhi gli astanti increduli ripaga (parte)
del lavoro di pianificazione ed attuazione.
Noi andiamo avanti, Don Chisciotte contro i mulini a vento,
Jeanne D’arc contro le istituzioni egemoni, consci di essere dalla parte del
giusto.
Viva l’Italia ed il suo popolo
Roberto
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