mercoledì 7 marzo 2018

Analisi del voto parte #1: SBAM!

Alla fine si è votato e in un paese nel quale da troppo tempo non accade sostanzialmente nulla se non la crescita della rassegnazione alla morte per inedia, è finalmente successo qualcosa, qualcosa di grosso, ed un vigoroso SBAM riecheggia tutto intorno.Aspettiamo che escano nuovi ed ulteriori dati, in particolare per quanto riguarda la composizione sociale del voto, per scrivere cose serie e analitiche pur nei limiti della nostra orgogliosa irrilevanza e cazzonità.
Constatiamo però due fatti, uno cattivo e un altro buono.
a) non hanno vinto "i nostri", che del resto alle elezioni non erano ancora candidati ( colpa anche nostra non essere ancora riusciti a fare il partito dei nostri, non ci chiamiamo fuori dal senso profondo di un ampio fallimento )
b) tuttavia il "nostri nemici" si sono presi un clamoroso treno in culo, neanche messo per dritto ma di traverso, che si ricorderanno parecchio a lungo, avviando anche il processo di pasokizzazante del PD, il partito canale di scolo della Storia, che ci auguriamo rivelarsi processo rapido ed irreversibile.



Constatiamo infine che il voto del popolo è stato un voto squisitamente di classe.
Purtroppo chi ha vinto non crediamo abbia il profilo e il programma per interpretare e dare uno sbocco politico sottoscrivibile a una rivolta di classe e questo molto ci rattrista.
Tuttavia ciò rende evidente come noi, il popolo che lo piglia nel sedere e sta sotto il tacco dei culialcaldo, abbiamo molta più consapevolezza e coscienza - nonchè di unitarietà d'azione - dei cosidetti "partiti" di cosidetta "sinistra".




Così ci prendiamo la libertà e il gusto - noi che viviamo a Milano e Hinterland cioè un posto orribile di gentrificazione, espulsione dei poveri dal tessuto cittadino e +Europa di Emma Bonino che prende l'8% contro il 2,5% di media nazionale sventolando a viso aperto una retorica elitista e un programma stragista che ci vuole morti senza giri di parole - di perculare come meritano le scomposte grida di dolore e rancore che s'alzano dai locali più in nei quali si consumano gli aperitivi della locale borghesia progressista ( che sarebbe ben comodo illudersi voti soltanto Pisapia cioè PD corrente radical chic, coprendo invece tutto l'arco della melassa sinistrista arrivando fino a potere al popolo compresa, anche se naturalmente corrente europeista ).

la sinistra italiana che analizza il risultato elettorale

Per quanto riguarda i commenti al risultato elettorale siamo di fronte ad autentici episodi di schizofrenia politica: episodio per Lim(cazzate)-->+∞

- A quelli che di colpo si sono svegliati gridando "all'ingovernabilità", piddini e berlusconiani di antica fede ma oggi prevalgono i primi, signori, non vi viene il dubbio che scoprire questo "problema" oggi dopo aver fatto spallucce, anzi aver propagandato per anni che "va tutto bene madama la Marchesa" mentre il paese perdeva 1/4 della produzione industriale e la disoccupazione U6 arrivava al 30%, vi qualifichi tendenzialmente come delle merde disposte a camminare sui morti per la prosperità dei vostri portafogli di parassiti sociali?
No?
Beh, fatevelo venire questo dubbio, perchè questo è ciò che pensa di voi l'ampia maggioranza di questo Paese e al momento avete soltanto incassato un vaffanculo nelle urne perchè la pace sociale ha tenuto, ma al prossimo passo salta la pace sociale e si tira fuori corda e saponetta. Di pali, in giro, ce ne sono tanti.

- A quelli che di colpo si sono svegliati gridando "all'ingovernabilità", piddini e berlusconiani di antica fede ma oggi prevalgono i primi, signori, vi siete dimenticati che questa legge elettorale che ha favorità l'impasse l'avete tanto per cambiare scritta voi?
L'avete imposta al parlamento e al paese a tappe forzate e colpi di maggioranza e voto di fiducia, dopo averne pure negoziato i termini con quelli che poi rivendete nella vostra propaganda come "arcinemici", Lega compresa.
Vi siete già scordati?
Se dalle urne esce uno stallo è inutile prendersela con il popolo e come legittimamente ha votato.
Il primo problema da rilevare è invece il problema con gli inetti e paraculi che si sono scritti la legge elettorale per danneggiare un solo nemico - il che è già sintomo di una concezione angosciante di democrazia - ma ai quali il trucchetto ha finito per esplodergli in faccia perchè si ritengono statisti mentre sono solo una masnada di irresponsabili cazzari e poveri coglioni.
Irresponsabili e poveri coglioni certificati con tanto di laurea alla Bocconi, la quale di solito non certifica molto più che questo. ( élite culturale de che? Sono 30 anni che farfugliate puttanate. Avete fallito anche come pseudo intellettuali )

- A quelli che ancora insistono nel dire che siamo in questa situazione perchè gli italiani hanno sbagliato a votare "no" al precedente referendum e che conseguentemente omettono anche di ricordare di essere i responsabili politici dell'attuale impasse targato Rosatellum che è sempre figlio legittimo loro - e questi sono proprio tutti piddini anzi renzyoti per essere più precisi - segnalo che con le attuali percentuali nelle urne elettorali, con la vostra costituzione per fortuna bocciata al referendum e la collegata precedente legge elettorale denominata Italicum, adesso staremmo aspettando di celebrare il secondo turno elettorale per decidere a chi consegnare il 55% dei seggi.
Ad un centrodestra per il 55% internamente composto dalla Lega di Salvini, o al m5s capeggiato da Di Maio e secondo la vostra propaganda elitista sostenuto da un 32% del paese composto essenzialmente da sub-umani.
I quali, dopo tale secondo turno, avrebbero avuto ampi margini per governare con carta bianca, regime monocamerale ipervelocizzato, completa subordinazione dei gruppi parlamentari all'esecutivo, un parlamento composto da soli 4 partiti, e la facoltà unilaterale di scriversi e imporre a maggioranza anche lo statuto delle opposizioni.
Ci avete portati sull'orlo di una dittatura e ancora vi lamentate che gli italiani avrebbero sbagliato a mandarvi a farvi fottere?
Siete meravigliosi

- A quelli che OGGI si svegliano e dicono "cazzo, siamo in un paese razzista, siamo in un paese di destra" - e qua siamo prevalentemente in quell'ambito di sinistra pseudoradicale e petalosa - vorrei chiedervi se allora fosse ragionevole considerare di sinistra chi ci ha segato la pensione, sottratto l'articolo 18 e ha privatizzato tutto?
Anzi, resta sinistra anche se e quando un po' di petalosità radical viene accompagnata da una vigorosa lotta di classe dall'alto verso il basso?
Cioè in pratica per voi liberale/liberista=sinistra?
Va bene i disastri del movimentismo, ma è ora che vi diate una svegliata perchè questa non è nemmeno "falsa coscienza", ma idiozia netta e schietta! ( 1!!!11!1!! )
In pratica per voi "sinistra" è solo w i gay e retorica immigrazionista e il resto non conta?
Al punto che preferite omettere di ricordare che l'effettivamente oscena legge Bossi-Fini che, clandestinizzando in modo indistinto gli immigrati insieme alla precarizzazione delle forme contrattuali, mette questi ultimi in condizione di estrema ricattabilità trasformandoli in un gruppo sociale che esercita forte spinta ribassista sui salari dei nativi e che quindi andrebbe abolita subito, è invece una legge con la quale il PD e sodali hanno convissuto negli ultimi 7 anni di governo senza nemmeno provare ad abolirla?
Vorrei segnalarvi, care anime candide, che se i ceti popolari votano molto più lega che sinistra radicale, è innanzitutto per colpa vostra, in odio al vostvo spudovato elitismo vadical, il quale tale rimane anche se siete adusi chiamarvi "compagni" quando vi ritrovate in branco.

Uscite da questa sindrome di Stoccolma, smettetela di vivere imprigionati dalle sbarre forgiate con le cazzate che voi stessi vi siete costruiti intorno.

benpensanti di sinistra in presenza di persone normali con problemi normali



Brevi considerazioni sulle strutture organizzative di impegno sociale e politico



Sempre più marcatamente, nelle riunioni di UPUC, viene a emergere l’elaborazione di un pensiero concreto e definito sulla necessaria struttura organizzativa di un nuovo soggetto socio-politico.
Quel soggetto di cui noi auspichiamo la nascita e che nella nostra irrilevanza cerchiamo di creare, cercando sponde e collaborazioni.

Ogni persona del collettivo ha, nel suo bagaglio di esperienze, la partecipazione ad un progetto aggregativo nel cui programma ha trovato ampia condivisione in relazione alle proprie idee.
Quello che è successo in tutti i casi di attivazione personale è stato però quello di scontrarsi con la struttura organizzativa del progetto nascente, rivelatosi successivamente verticistico, personalistico, centralizzato ed egemonizzante.

Non è bastato dunque l’impegno, l’abnegazione e la condivisione che ognuno di noi ha profuso per il progetto. Ogni azione “non conforme” all’elaborazione concettuale della “testa pensante” veniva stroncato e demonizzato. Neanche la chiara consapevolezza che un soggetto plurimo neonato debba necessariamente essere difeso dalla disgregazione in se latente poteva avvallare l’accettazione di questo centralismo, democratico poi solo a parole.

La consapevolezza che uno delle maggiori colpe della mancata creazione di un massiccio e coeso soggetto socialista popolare sia stata proprio la verticalizzazione delle aggregazioni nate negli ultimi tempi è condivisa da ogni componente del collettivo.
Il risultato di queste esperienze è dunque l’elaborazione e la messa in atto di un progetto orizzontale, condiviso, che dia spazio alla partecipazione delle persone in relazione all’ambiente sociale di appartenenza.

Progetto che debba anche incentivare l’elaborazione di concetti metapolitici che teorizzino un percorso politico nuovo, identificante e conseguentemente aggregante.

Il progressismo (di sola facciata) ha fallito, piegandosi alla struttura globalista liberale, che, nella sua fase di crisi e decadenza, fa da sponda, incentivando l’impoverimento generalizzato, alla rinascita di pulsioni reazionarie. In questo marasma sociale le istituzioni, nell’estremo tentativo di difendere se stesse, accentuano il proprio attivismo burocratico vessatorio prestando ulteriormente il fianco alla visione liberista della società che entra proditoriamente nelle speranze di chi, fino a ieri, si considerava difensore della struttura sociale costituzionale basata sull’eguaglianza sostanziale.

Questa deriva deve essere fermata.