La tesi che si desidera difendere è che un programma elettorale ben
concepito, oltre a soddisfare 5 principi metodologici che tengano insieme i
suoi contenuti sui quali non dilungarsi (coerenza, implementabilità, non
estremismo, incompletezza e verificabilità), deve avere anche esteriormente, o
meglio discorsivamente, la parvenza di una cipolla tagliata in sezione.
Per contro
un programma esteriormente e discorsivamente in formato lista della spesa è,
necessariamente, un programma politicamente mal concepito.
Sembra
inutile sottolineare che "ben concepito" non sia automaticamente
sinonimo di "sottoscrivibile". Anche i più acerrimi nemici possono
dimostrarsi abili e candidarsi con un programma ben concepito che pure non si
voterebbe mai.
Quello che
si intende dire è che un programma ben concepito è quello che coglie il senso
reale del momento che si sta vivendo, la contraddizione storica centrale.
Quindi esso
ha un centro, un nucleo, chiaro e identificabile: piccolo e sintetico ma
altamente denso e che si pone con prepotenza al centro dell'attenzione,
riuscendo a funzionare come centro di gravità degli anelli che gli si
sviluppano intorno, sapendo ben spiegare perché gli "argomenti
concentrici" siano legati e discendano dal centro.
Fare questo
significa saper compiere operazione di SINTESI POLITICA ed è la sintesi ciò che
veramente unisce.
Una
programma lista-della-spesa trasmette invece un'idea completamente diversa.
Ciò che fa
venire in mente è che le elezioni sono vicine e che un tot di debolezze sommano
la propria singola istanza, componendo appunto una lista, nella speranza che
questa sommatoria mandi qualcuna di queste istanze dentro le istituzioni.
Il giorno
dopo ciao.
Il
programma lista-della-spesa non appassiona le persone perché
mancando un centro di gravità di ciò che si contesta e insieme di ciò che si
vuol fare come nocciolo caldo, sintetico ed altamente denso, esso finirà per
appassionare esclusivamente i tifosi delle singole istanze che compongono
nell'insieme la sommatoria, sempre che alcuni di questi addendi non scazzino
tra loro come per lo più accade.
Insomma: in
politica la sommatoria in realtà non aggrega e non ha potenziale espansivo
proprio perchè non produce sintesi e non identifica 1 ( UNO ) fulcro tematico
che tiene insieme il resto.
Questo
spiega anche una delle fondamentali ragioni della marginalità politica delle
sinistre in Italia, il loro vezzo di svegliarsi ogni volta non prima di quando
mancano 4 mesi dalle elezioni e a quel punto sommare debolezze elaborando liste
della spesa.
Gli altri,
tutti gli altri, hanno programmi politici incomparabilmente meglio concepiti.
Che si tratti del
culto del progresso e del nuovo sia pur svincolato da un orizzonte di
emancipazione sociale ( il PD ), che si tratti dell'ordoulivismo della sinistra
finta candidata a questo giro ( LeU ) che è poi lo stesso nocciolo duro del PD,
il culto del progresso svincolato dall'emancipazione degli esclusi ma
accompagnato dalla pretesa di chiamarlo socialismo, che si tratti
dell'individualismo metodologico/imprenditoriale del made self man (
Apperluscone ) o che si tratti di "hanno stati i negri" con la Lega Nord,
oppure ancora "la casta se so' magnati tutto" col m5s, tutti hanno un
nucleo tematico forte che funziona come fulcro e regge tenendo unito il resto.
Compiuta
questa operazione leggetevi un programma de' sinistra e avete capito perché
oltre il 2,5% non si va.
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