venerdì 13 ottobre 2017

Solidarietà per lo sciopero studentesco.



Oggi, 13 Ottobre 2017, in numerose città italiane gli studenti e le studentesse medi superiori hanno scioperato contro l'oscena buona scuola e l'ignobile strumento di sfruttamento della cosiddetta alternanza scuola - lavoro.
Tale invenzione, la schiavitù postmoderna imposta fin sui banchi di scuola, ben lungi dal realizzare qualsiasi finalità didattica è soltanto uno strumento ricattatorio attraverso il quale i giovani che dovrebbero diventare il futuro di questo Paese, vengono costretti senza guadagnarci nulla - anzi per lo più a spese della società - a fare gratis tutti quei lavori di merda che costituiscono l'orizzonte massimo cui, in un paese sano, avrebbe potuto ambire la ministra Fedeli.

Il piano nel proprio insieme costituito dalla "buona scuola" e dall'alternanza scuola-lavoro che ne è pilastro portante, delinea complessivamente un preciso progetto di trasformazione della società intera e dell'istruzione pubblica.
Quest'ultima viene trasformata in un gigantesco bacino di mano d'opera dequalificata a costo 0.

Tre fregature in un sol colpo.

1. Un altro gigantesco regalo alla cricca imprenditoriale italica, che brilla per incapacità quant' altre mai nella storia. Essa naturalmente non insegna nulla perché nulla ha da insegnare, ma mette giovani studenti in produzione, per sé a costo zero ma coi costi sociali scaricati sulla collettività.
2. Insegnare ai ragazzi che la cosa più importante, e a ben vedere anche l'unica, che si chiede loro è chinare il capo, eseguire e stare zitti di fronte a qualsiasi vessazione.
3. polverizzare ancora di più il potere contrattuale del lavoro dipendente.
In un paese con la disoccupazione, sotto occupazione e sotto retribuzione al 30% del totale, già il potere contrattuale del lavoro dipendente tende a 0.
Se aggiungiamo l'intera popolazione di studenti medi-superiori alla popolazione degli aspiranti lavoratori immessi brutalmente in produzione a condizioni schiavili, essa si annulla totalmente.
Questa è l'idea di società e sviluppo della cricca che ci governa già da troppo tempo.


Carissimi studenti e studentesse: bravi, così si fa!
Il vostro desiderio di non piegarvi e rassegnarvi a questo futuro ignobile e a quest'idea di società e di istruzione è ammirevole e può diventare di esempio al Paese.
Per parte nostra, nel nostro piccolo, vi esprimiamo la nostra massima solidarietà e speriamo di raggiungervi presto per dar seguito a questa giusta indignazione e ribellione.
Tutti insieme, perché questa ingiustizia ci colpisce tutti ugualmente, dai banchi della scuola fino alle difficoltà della pensione, passando per ogni realtà di lavoro.

Non avremo un futuro se non ce lo riprendiamo senza chiederlo per favore; non avremo democrazia e rispetto finché non cacceremo quell'ammucchiata di governanti indegni.



Il Collettivo Populista UPUC.


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