giovedì 26 ottobre 2017

Noi stiamo con il Popolo


In quanto Populisti noi siamo con il Popolo, siamo il Popolo.

Non la “Gente” come spregiativamente viene etichettato, ma con il Popolo.

Quello che soffre, che lotta, che sbaglia, che puzza.

Quello sporco, menefreghista, impaurito, terrorizzato dal presente e dal futuro.

Quello condannabile per gesti orrendi, quello ignorante negli atteggiamenti e nei pensieri, quello individualista, quello ricattatore.

Perché per noi ogni manifestazione del Popolo, soprattutto quelle nelle quali dimostra la sua peggior natura, è un grido di dolore, di sofferenza, di richiesta di aiuto.

Non siamo come quelli che vogliono educarlo con massicce dosi di olio di ricino, di propaganda, di retorica qualunquista, di intellettualismo.

Per noi il quindicenne che non conosce la Storia Occidentale recente e ne usa la vergogna per 
autodeterminarsi all’interno di un gruppo è una parte di Popolo da salvare, anche con la condanna e la reclusione. Ma riteniamo che sia da salvare anche il quindicenne che subisce un sistema scolastico utile solo a farne un “drogato” di efficienza e competitività piuttosto che un uomo ed un cittadino.

Per noi chi sostanzia nella pratica l’idea che esista una sudditanza femminile all’imperio maschile è una persona a cui bisogna insegnare la comunanza, la condivisione, la socialità. Magari anche coercitivamente. Ma riteniamo che lo si possa fare solo se a tali persone presentiamo una società equa, partecipativa, accogliente, sensibile ai bisogni ed alle paure.

Condanniamo chi, del Popolo, non vuole pagare il prezzo economico della partecipazione ad un sistema sociale, ma è per noi necessario allo stesso tempo evidenziare come tale prezzo, tale partecipazione sia iniqua, sperequativa e vessatoria in favore di elites il cui approccio alla socialità è ben peggiore.

Rifuggiamo i giudizi che verso il Popolo vengono gettati dall’alto, da salotti profumati ed esclusivi, dalle cattedre universitarie classiste, dal benessere nepotista. Nessuno di questi signori può permettersi di valutare le azioni popolari dalla sicurezza della propria posizione.

Questi signori dovrebbero sapere che “Odio genera Odio” e che commettono lo stesso errore del quindicenne di cui sopra: la Storia va studiata, analizzata, compresa.

Tutto ciò è già successo.

Noi stiamo con il Popolo, per creare un argine, per incanalarne le forze verso uno sforzo migliore.


Perché sappiamo cosa può fare un Popolo se messo con le spalle al muro.

Roberto

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