lunedì 12 febbraio 2018

Atene. Piazza Syntagma. La protesta nera del 4 Febbraio e l’insalata di Macedonia..




"L'unica cosa certa è che lavorerai fino alla morte..però la Macedonia dove sarai sepolto sarà greca"...
Domenica scorsa ad Atene, decine di migliaia di persone hanno protestato contro il possibile compromesso del governo greco con quello della Macedonia sul nome di questo paese. Molti dei manifestanti indossavano i costumi degli "eroi delle guerre macedoni" tenendo da una mano le immagini di Alessandro Magno e dall’altra la icona della Vergine Maria. Urlavano ‘’Alessandro Magno è nostro’’, accanto a membri dell’ Alba Dorata vestiti in nero e varie organizzazioni di estrema destra.
Perché protestavano?
Ma per non includere il termine "Macedonia" nel nome dello stato di Skopje.
Al momento che il nome in questione è già stato riconosciuto dalla Grecia – più di 25 anni fa - come "Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia".
'’La Macedonia è greca!'
La Macedonia è greca, ma la sua area geografica non è solo in territorio greco. Che i Macedoni erano greci solo uno sciocco può negare. Lo scrive esplicitamente Erodoto, anche se gli storici successivi hanno ignorato i Macedoni, forse perché la struttura della loro società era diversa rispetto a quella della Città-Stato. Da allora sono trascorse migliaia di anni. Le etnie slave arrivano nella zona molto più tardi. Con il trattato di Bucarest del 1913 firmato da Eleftherios Venizelos, fu risolta la questione del confine e parte dell'area geografica macedone passò alla Serbia e la Bulgaria. Molti anni dopo Tito cercando di creare un'identità unificante ha creato la Repubblica di Macedonia, che, tuttavia, fu stata accettata dal governo greco nel 1952. Nel 1977 le Nazioni Unite hanno accettato il nome Macedonia. La Grecia concordò nel 1994 con il nome composto Macedonia e nel 2008 fu di nuovo d'accordo che un nome contenente il nome Macedonia sarebbe stato accettato. Dopo di che, il nome è stato riconosciuto da 130 stati. Fine della storia.
In questo momento l'UE e gli Stati Uniti vogliono che la questione del nome sia immediatamente risolto, affinché l'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia sia membro della NATO e dell'UE. Il partito della ‘’Nuova Democrazia’’ in Grecia, che ha accettato i doppi nomi, sta cercando di usare i manifestanti, trasformando la manifestazione in una manifestazione antigovernativa. Alcuni che amano le divise e il mondo militare hanno trovato l'opportunità di uscire dai loro nascondigli per parlare d'irredentismo, e i fascisti dell’ Alba Dorata vivono il loro sogno per tornare in evidenza e per legalizzarsi negli occhi della folla. Il governo Tsipras cerca di distrarre la opinione e di direzionare l’attenzione pubblica altrove, e i media svolgono il gioco dei loro capi, creando polarizzazione e odio. In tutto questo ci si dimentica che la Macedonia dipende fortemente dalla Grecia per la sua sopravvivenza, ha un 25% della popolazione di origine albanese che vorrebbero unirsi alla Grande Albania ed ha molto più da guadagnare da una buona relazione con la Grecia.
Al raduno di Domenica 4 Febbraio ha parlato anche Mikis Theodorakis, compositore e politico greco, e punto di riferimento per l'opinione pubblica di sinistra, che ormai ha 93 anni. Ha parlato del futuro, seduto nella sua sedia a rotelle, lanciando minacce contro Skopje. "La peggiore forma di fascismo è quella di sinistra’’ ha detto Mikis, uno dei ‘’Dei’’ della Sinistra Greca, certamente intendendo il governo di SYRIZA-ANEL. E questa sua frase ha fatto molto felici i membri dell’Alba Dorata che sorridevano sotto il palco. Chiudendo il suo discorso, ha sottolineato che i Greci dovrebbero essere uniti per sconfiggere Skopje e i nemici della nazione.
Le frasi più provocatorie di Mikis Theodorakis sono state ovviamente le assurdità che ha fatto sul fascismo di sinistra. Ma le frasi più tristi che ha detto riguardavano il tentativo di lusingare questo popolo caduto, il quale ha cercato di rappresentare come un eroe, ispirandolo ad essere incompatibile. Questo popolo non è affatto eroico, ma manifesta solo a condizione che la sua protesta non abbia alcun senso. Fino ad allora, vive umiliato e ringrazia anche e suoi oppressori. Poiché il governo non è riuscito a invertire il corso della degradazione del morale della gente comune che vive umiliata, si verifica come conseguenza naturale il peggio che uno potrebbe mai immaginare: arriva il nazionalismo per ripristinare l'orgoglio di tutti questi ego feriti.
La ricetta ideale per la crescita del nazionalismo esiste in molte parti del mondo: la povertà economica, la disgregazione delle strutture sociali, l'esposizione della popolazione nella sottocultura neoliberista, la profonda ignoranza della storia, la mancanza di figure affidabili nella vita politica, la piena riconciliazione con l'irrazionalità e l'oscurantismo.
E i Greci perché protestano? Quando la loro vita si stava sbriciolando e il loro paese era perso per sempre, loro dormivano. Ora sono usciti con le bandiere. Oramai è un po’ tardi. La Grecia attualmente non può sostenere né la propria politica estera né quella economica. È una colonia di debito con il consenso dei suoi governatori. Non c'è niente di più doloroso e triste che l’incapacità di un paese che va con precisione matematica verso il collasso completo, di uscire dal labirinto. La Grecia si sta preparando per il macello e i Greci la pagheranno molto cara. Le persone che non hanno osato di reagire mentre perdevano le loro case, ora si sentono orgogliosi perché discendono da Alessandro Magno. Il patriottismo però non è quello di gridare nelle piazze con la bandiera in una mano e l'icona della Vergine Maria nell'altra. Il patriottismo è fare qualcosa per rendere la vita delle persone nella tua patria migliore.
Chiudendo, vorrei condividere la testimonianza di una mia amica, giornalista indipendente, che era presente nella manifestazione.
"Eravamo alla manifestazione con altri colleghi Balcani. Una tristezza senza fine. Vi ricordo che circa due settimane fa il Parlamento ha fatto passare ancora un pacchetto di misure sanguinose, e non c’è stata nessuna reazione dalla parte della gente...soltanto una presenza minima "cerimoniale" per le strade.’’
‘’Oggi, sono usciti in piazza circa 150.000-200.000 persone per protestare contro un nome (senza trascurare l'esistenza di elementi nazionalisti in Macedonia per quanto riguarda la questione del nome - i nazionalisti sono sempre gli stessi, in tutto il mondo), mentre la Grecia è già venduta ai privati. Porti, aeroporti, telecomunicazioni (cioè pilastri della sovranità nazionale) sono stati venduti ai Tedeschi e i Cinesi ...’’
‘’C'era anche la "gente comune", portando le bandiere di Bisanzio, e blocchi dell’ Alba Dorata (penso che mi ha dato i brividi passare davanti dai fascisti)’’.....’’Veramente, l'era dei mostri: il mondo vecchio è morto, ma il mondo nuovo non è ancora nato.’’
Giannis Aggelakas – Il Rottame
‘’Chi piange dentro di me dicendomi, svegliati, non è un sogno la neve che ci brucia. Il povero fa il bravo se si sente colpevole. Dove sta andando questa ruota? Dove sta andando questo mondo che sta tornando sempre indietro? Dove sta andando questa notte che dura un’eternità e non finisce mai?’’

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