lunedì 18 settembre 2017

Ola Kalà

Un cumulo di pensieri ritornando da Atene.

Ogni anno, intorno alla primavera, si inizia a chiedere informazioni per la Grecia. Sono le classiche domande da vacanze estive del tipo quali siano le migliori isole, le spiagge, quelle più "nascoste". Si finisce a parlare delle migliaia di chilometri di costa, i piccoli bar sulla spiaggia, la luce delle stelle, i capelli sciolti, camminando a piedi nudi sulla sabbia. Il posto è magico. La luce che inonda tutto, il cielo e il mare e il ricordo di una storia antica che esiste in ogni angolo affascina ogni persona che ha ancora la mente e gli occhi della sua anima aperti (superando la bruttezza della spazzatura buttata qua e la e delle case mezze costruite in giro). Per un attimo è come sbirciare, per vedere la vita com'era qualche decennio fa, prima di iniziare a correre dalla mattina alla sera per pagare le rate del mutuo della casa e dell'auto. Quando alcune cose erano ancora semplici e nessuno stava a guardare gli altri per vedere come si vestiva, cercando di vestirsi meglio per stupirlo al prossimo aperitivo.

Sì, la Grecia conserva ancora questa sensazione ... almeno (si può dire per i turisti che ancora le fanno) le vacanze in Grecia. Perché da qualche parte dietro questa dimensione, c'è un altra Grecia. Solo tu non la vedrai; soprattutto se sei lì solo per quelle due o tre preziose settimane, durante le qualli stai cercando di riposarti su una spiaggia nascosta che neanche tripadvisor conosce (ti hanno detto di andarci i ragazzi del posto).

Non la troverai nel giornale o nelle ultime notizie che leggi, quelle che parlano del "successo greco e lo sviluppo che sta per arrivare dopo tutti i sacrifici di un popolo intero", disposti a rassicurarti che tutto va bene – ‘’Ola Kalà’’ - comunque, si tratta di quello "stato fallito che tuttavia trova lentamente la sua strada" .

Lasciami prenderti per mano per portarti li dove è. Quella sensazione la troverai il Sabato sera, nella zona di Exarchia, in quel quartiere di Atene così centrale e pieno di storia, dove la gente ha lottato per anni contro le dittatture di ogni tipo ...la troverai nello sfogo senza speranza di una decina di ragazzi incappucciati che giocano a nascondino con i corpi armati della polizia. La troverai fra gli amici che hanno combattuto, che cinque-sei anni fa sono usciti per le strade, credendo in quella voce profonda che diceva ‘'sì, saremo in grado di cambiare il corso degli eventi'', che poi sono stati delusi, pensando per un momento di abbandonare tutto e andare via, ma che alla fine sono rimasti. Dopo ogni nuovo viaggio, trovo questi amici sempre più spenti del viaggio prima. Questa volta, in realtà, li ho trovati più rassegnati che mai. Non credono più a niente né a nessuno. Non sanno che ci sia, o ci sarà mai, una soluzione o che saranno mai rappresentati da nessuno. Colui che subisce la violenza più estrema rimane per un attimo stordito. Poi cade in depressione. Alla fine, crede di essere lui colpevole di ciò che gli è successo. Oppure, tanto per dire le cose per il loro nome, te lo fanno credere.

Il centro di Atene "si respira di nuovo" si sente dire, e sì, questo è vero, e non c'è bisogno d’aspettare fino a Sabato sera per vivere quella magica "usciamo in vita" che –credimi-, non l'ho trovata altrove.
Ma guarda un po' meglio: poco lontano dalle luci luminose della strada turistica con le taverne e i musicisti, vedrai quel ragazzo che sta cercando da mangiare dentro i cestini della spazzatura. E nel buffet aperto di un festival sentirai il tuo cuore stringere quando ti renderai conto che alcuni dei volti li hai visti piu di una volta in riunioni simili. Sono persone che si informano dove viene loro offerto da mangiare, solo in questo modo mettono insieme la colazione con la cena. Ci sono persone ben vestite e pulite, che riempiono ogni volta in silenzio una scatoletta di cibo. A casa non c'è nulla che li aspetti.

La chiamano "depressione nazionale" ed è apparsa dopo l'inversione del verdetto popolare al referendum nell'estate del 2015. Il famoso NO che è diventato SÌ a tutto, durante una sola notte.
La Grecia è in recessione dal 2008. La Grecia ha falsificato i dati per entrare nella zona euro, sotto gli ordini sia del primo ministro di allora Costas Simitis che di Goldman Sachs. Negli anni successivi tutti i governi greci hanno continuato a presentare dati falsi.

Poi la storia di successo di Antonis Samaras ha causato una sconfitta nelle elezioni del gennaio 2015.
Nel caso della Grecia, la "soluzione" alla crisi (causata deliberatamente) era la Troika, attraverso il quale memorandum è stato lanciato il sequestro dei beni comuni. Allo stesso tempo ancora oggi molti greci sostengono che l’unica responsabilità del fallimento è proprio il loro.

Il governo di oggi si vanta del successo e parla di crescita, mentre la società continua a morire lentamente. Gli obiettivi politici di SYRIZA (ditta specializzata nella creazione di una realtà virtuale) sono evidenti. Allo stesso tempo, è stato creato un nuovo profilo per Alexis Tsipras, il "serio" primo ministro che ha salvato il paese dai memorandum e apre la strada per uno sviluppo "giusto".
Pochi giorni fa il centro di Atene è stato paralizzato a causa della visita del presidente francese Makron. Il governo greco ha festeggiato perché il paese è stato visitato da un altro sostenitore del centro estremo che sostiene di poter ‘’riformare l'Unione europea da dentro’’. Un banchiere che appena ha preso la sua carica si é messo a distruggere i diritti dei lavorativi francesi, raggiunti dopo lotte sanguinose.

L’opposizione sta guardando a disagio, senza aver nulla da dire e dimostra di essere chiaramente inferiore alle circostanze. Allo stesso modo a disagio è il centro-sinistra che viene riorganizzato senza avere nient’ altro da proporre.

Più inquietante di tutti gli argomenti, la realtà è che il popolo greco sta guardando, senza poter vedere il "cambio di pagina" ovunque nella vita reale.

I greci, per la maggior parte giovani laureati, continuano a fuggire all'estero, le aziende continuano a chiudere, la disoccupazione è arrivata al cielo, il paese continua a sciogliersi in aria ed i cittadini cercano di sopravvivere, ognuno ormai da solo, in maniera individualista.
Gli unici che hanno motivi di presentare l'economia del paese in crescita sono i dirigenti del rispettivo governo. Ma ovviamente anche quelli che vogliono portare la situazione sulla stessa strada anche all'estero.

La Grecia ha bisogno di un piano per uscire dal disastro ormai da anni, ma questo piano non esiste. E chiunque osa proporre qualcosa (l’uscita dal’euro per esempio) è un traditore.
Una società disorientata dai partiti, contro i quali non può difendersi perché hanno abusato la Costituzione in tale livello per servire solo i loro interessi. Un paese terrorizzato dopo il brutale assassinio della sua ultima speranza nel mese di Luglio 2015, convinto che non c'è alternativa al memorandum, se vuole restare nella zona euro, e immerso nella colpa, è improbabile che possa trovare una via di uscita dalla crisi.

Un instupidimento completo, con i media che manipolano la folla, facendo credere che le decisioni prese siano dolorose ma saranno a beneficio di tutti. E, d'altra parte, questa manipolazione non solo non costa niente ai manipolatori, ma produce invece profitti per loro stessi e per coloro che essi rappresentano.

Caro lettore, non ti avrei scritto tutto questo se non avessi trovato molti paragoni simili, stesse dinamiche politiche e sociali, fastidiose e preoccupanti nel tuo paese. La manipolazione dei media, la fuga dei cervelli all'estero, la distruzione dei diritti dei lavoratori e quant'altro.
Gran parte di ciò che sta succedendo qua in Italia, mi ricorda l’inizio del nostro crollo in Grecia. Per questo, stai per favore in guardia, ogni volta che ti rassicurano che i sacrifici sono necessari per un futuro migliore che verrà. E che tutto andrà bene.


In Grecia si usa molto una frase: Ola Kalà, che vuol dire tutto bene. No, invece, questo futuro non verrà, niente ‘’Ola Kalà’’. Non lasciarti ingannare. Ed è meglio rendersi conto adesso e fermarlo. 

Solo tu stesso lo puoi fare.

Olga

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